|
|
Titoli di capitale |
Acquistando titoli di capitale (i titoli più diffusi di tale
categoria sono le azioni) si diviene soci della società
emittente, partecipando al rischio economico della medesima; chi
investe in titoli azionari ha diritto a percepire annualmente il
dividendo sugli utili conseguiti nel periodo di riferimento
che l'assemblea dei soci deciderà di distribuire. L'assemblea
dei soci può comunque stabilire di non distribuire alcun
dividendo.
In particolare, le azioni attribuiscono al possessore
specifici diritti: diritti amministrativi (diritto di voto,
diritto di impugnativa delle delibere assembleari, diritto di
recesso, diritto di opzione) e diritti economico patrimoniali
(diritto al dividendo, diritto di rimborso).
Le azioni possono essere ordinarie, azioni
postergate nelle perdite, azioni privilegiate nella
distribuzione degli utili, azioni di risparmio (prive del
diritto di voto ma aventi particolari privilegi di natura
patrimoniale). Per blue chip si intende un titolo
azionario emesso da una società ad elevata capitalizzazione
(oggi la soglia per il mercato italiano è fissata a 1.000
milioni di euro). Le small cap e le mid cap sono
invece rispettivamente azioni di società a bassa e media
capitalizzazione di mercato. |
|
Titoli di debito |
Acquistando titoli di debito (i più diffusi sono le
obbligazioni) si diviene finanziatori della società o degli
enti che li hanno emessi e si ha diritto a percepire
periodicamente gli interessi previsti dal regolamento
dell'emissione e, alla scadenza, il rimborso del capitale
prestato. I titoli di debito si differenziano dai titoli di
capitale perché, mentre questi ultimi assicurano al loro
titolare il diritto di partecipazione alla gestione della
società e un dividendo subordinato all'esistenza di utili, le
prime attribuiscono al titolare solo un diritto di credito che
deve comunque essere soddisfatto alla scadenza prevista, a
prescindere dai risultati dell'esercizio sociale.
Le obbligazioni governative sono titoli del debito
pubblico, ossia i titoli di debito emessi da un governo per
finanziare il fabbisogno statale. I più diffusi titoli del
debito pubblico in Italia sono BOT (titoli a breve
termine zero coupon), BTP (titoli a medio-lungo termine
con cedola fissa semestrale), CCT (titoli a tasso
variabile con durata di 7 anni con cedole posticipate semestrali
indicizzate al rendimento dei BOT), CTZ (titoli con
durata di 24 mesi, soggetti a riaperture che possono ridurne la
durata originaria, remunerati interamente dallo scarto di
emissione, pari alla differenza tra il valore nominale ed il
prezzo corrisposto). |
|
Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) |
Sono i fondi comuni d'investimento e le società di investimento
a capitale variabile (SICAV). Gli OICR si dividono in
armonizzati
e non armonizzati. Gli armonizzati sono i fondi comuni
d'investimento e le Società di investimento a capitale variabile
(SICAV) conformi alla direttiva comunitaria n. 85/611/CEE
e successive modifiche.
I fondi non armonizzati sono invece una particolare categoria
di fondi comuni d'investimento soggetti a minori vincoli e
limitazioni imposti dalla normativa comunitaria. Hanno una
maggiore libertà di investimento del patrimonio rispetto a
quelli armonizzati. Tra essi sono ricondotti i fondi
speculativi.
Per fondo comune d'investimento si intende il patrimonio
autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di
partecipanti, gestito in monte. I fondi comuni d'investimento
sono istituiti e gestiti dalle società di gestione del
risparmio (SGR).
Le società di investimento a capitale variabile (SICAV)
raccolgono capitali fra i risparmiatori e li investono nei
mercati finanziari. Si differenziano dai fondi comuni
d'investimento principalmente per il fatto che il sottoscrittore
non acquista quote di partecipazione, ma azioni della società.
Il risparmiatore diventa perciò un azionista con diritto di
voto.
Gli Exchange Traded Funds (fondi indicizzati quotati,
sigla ETF) sono una particolare categoria di fondi o
SICAV, caratterizzati dall'avere la stessa composizione di un
determinato indice di borsa. Sono perciò degli OICR aperti a
gestione passiva, la cui composizione è vincolata ad un
benchmark di riferimento, ossia il paniere di titoli che
compone un determinato indice.
Gli Exchange Traded Commodities sono invece fondi
assimilabili agli ETF che si prefiggono di replicare l'andamento
di indici di prezzi di materie prime o di contratti
derivati su materie prime. |
|
|